Il Metodo Feuerstein in poche parole (#inpocheparole)

Il metodo Feuerstein si pone come obiettivo il potenziamento delle abilità cognitive dell'individuo attraverso un processo di consapevolezza su “cosa” e su “come” si impara e sulle motivazioni che spingono all’apprendimento. Si tratta di un approccio metacognitivo utillizzato in diversi ambiti, dal campo educativo, a quello riabilitativo, fino a quello aziendale.
I postulati di partenza del metodo sono:
1. L’intelligenza è modificabile (modificabilità cognitiva-strutturale) Le strutture neuronali dell’essere umano sono plastiche; ciò implica il cambiamento nel comportamento cognitivo dei soggetti e nelle capacità di adattamento all’ambiente. 

 2. Il formatore crea intenzionalmente stimoli per mediare l’apprendimento (EAM, Esperienza dell’Apprendimento Mediato) L’EAM ha luogo nel momento in cui, tra gli stimoli esterni e l’organismo, si interpone un mediatore che si fa carico in maniera intenzionale degli apprendimenti dell’educando,  selezionando e organizzando gli stimoli, regolandone qualità, intensità e durata. Il mediatore crea così le condizioni per rafforzare il sentimento di competenza nel discente, promuovendo l’autoregolazione del comportamento in rapporto ai compiti da affrontare, e favorendo la consapevolezza dei propri successi cognitivi e l’elaborazione autonoma. 
Foto pubblicata sul testo di Feuerstein, Klein, Tannenbaum (1991)

Alcuni dei principali obiettivi dell’intervento con il metodo Feuerstein sono:
  • Avviare funzioni cognitive emergenti o correggere funzioni cognitive carenti, riguardanti le modalità di analisi delle informazioni nelle fasi di input, elaborazione ed output  (carente raccolta di informazioni, scarsa pianificazione; incapacità di confrontare e organizzare i dati o di definire una situazione problematica;  comunicazione poco chiara, impulsività  o blocco emotivo,ecc.)
  • Ampliare il lessico e favorire l’acquisizione dei concetti-base e delle operazioni mentali, necessarie alla risoluzione degli esercizi proposti e, a partire da questi, dei problemi in generale.
  • Mediare il pensiero riflessivo e l’interiorizzazione rispetto  alle strategie utilizzate.
  • Sollecitare interesse per i compiti cognitivi e accrescere la motivazione ad affrontarli,  incentivando la formazione di abitudini generalizzabili ad altri compiti della vita quotidiana.
  • Promuovere un cambiamento di ruolo del soggetto, da ricettore passivo a produttore attivo di nuove informazioni.

Per raggiungere tali obiettivi il metodo Feuerstein utilizza come sistema applicativo il Programma di Arricchimento Strumentale (P.A.S. Basic, dai 3 agli 8 anni; P.A.S. Standard dagli 8 anni in poi), composto da schede organizzate in strumenti e suddivise in livelli.

A chi è rivolto:

  • A bambini e ragazzi con sindromi genetiche, disabilità cognitiva, disturbi o difficoltà di apprendimento o a rischio di dispersione scolastica.
  • Ad adulti ed anziani che sentono l’esigenza di sviluppare le proprie capacità.


Dr.ssa Sara Lucchese

Il Metodo Feuerstein in poche parole (#inpocheparole) Il Metodo Feuerstein in poche parole (#inpocheparole) Reviewed by Il Prisma on 20.5.20 Rating: 5

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